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Pd, prima del voto scoppia la guerra
Pubblicato da ( a. c. ) in Politica • 09/01/2010 19.56.27
GALLURA.
A sette giorni dal voto per la segreteria provinciale i toni si fanno durissimi
Pd, prima del voto scoppia la guerra
Antonello Perinu: "Ci accusano di voler spaccare il partito"
Sabato 09 gennaio 2010

La sfida di "Autonomia e rinnovamento": cambiare il partito con più partecipazione e meno decisioni calate dall'alto.
Due nomi per una poltrona, quella di segretario provinciale Pd. Due nomi per una guerra, tutta interna al partito. Da una parte c'è Antonello Perinu, candidato-leader di "Rinnovamento e autonomia", la lista che conta 101 aspiranti a consiglieri dell'assemblea. "Siamo qui - è l'incipit di Perinu, sindaco di Oschiri - per dire basta alla cattiva gestione, le sorti dei democratici non si possono continuare a decidere in una stanzetta di quattro metri quadrati. Il Pd di oggi non è il partito che vogliamo". L'attacco è frontale, a quanti che sostengono Carlo Careddu (l'altro in corsa per la segreteria). A cominciare dal senatore-capolista Gian Piero Scanu, finito ieri nel mirino del fuoco amico.
LO SCONTRO Dunque il Pd va alle urne sotto il segno della guerra. E ha tutto il sapore di una resa dei conti, il voto di sabato 16. "Ci accusano - continua Perinu - di voler spaccare il partito con la nostra lista, come se il confronto fosse una bestemmia. Noi, invece, vogliamo cambiare il metodo, vogliamo regole condivise, non decisioni solitarie, tra pochi e calate dall'alto. Il nostro obiettivo è dare risposte ai bisogni e ai problemi della gente, non spartire incarichi".
GLI OBIETTIVI Sotto tiro finiscono i big galluresi del partito. Su tutti Gian Piero Scanu, trent'anni di carriera politica alla spalle, capolista nel gruppo di Careddu. "Dubito - continua Perinu - che dall'altra parte possano fare rinnovamento, se i nomi sono sempre gli stessi. Noi abbiamo preferito candidare uomini e donne liberi, rispondendo alla domanda di partecipazione e cambiamento che arriva dalla società civile. E a quella il Pd deve fare riferimento, siamo un partito da 30 per cento. Invece, in Gallura, il patrimonio di consensi raccolti nel 2008 è stato dilapidato alle Regionali di febbraio 2009, con una campagna elettorale inesistente". Un passaggio è sulla Provincia, dal 2005 in mano al centrosinistra: "Quella storica vittoria è diventata un'occasione perduta, l'attuale presidente non ci risulta che sia stato sostenuto in questi anni".
LA LISTA Un dettaglio è sicuro: nella lista di Perinu c'è lo zoccolo duro degli ex Ds. Intanto: il capolista Tore Derosas, ex segretario dell'Unione comunale (oggi consigliere provinciale). O Giovanni Fiori che è stato primo presidente del comitato federale. Ancora: Pino Ferracci, storico segretario a Monti, e Domenico Careddu, ultimo a guidare i Ds a Olbia. Dice Derosas: "Il nostro Pd sarà un partito di discussione, non ci interessano i giudizi eliminatori". In corsa, ultimo della lista, c'è il consigliere regionale Pierluigi Caria, "come segno di partecipazione", sottolinea. E poi le donne: Patrizia Desole e Verdiana Canu, della commissione sarda sulle Pari opportunità. ( a. c. )

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