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L’Udc detta le regole sul sindaco
Pubblicato da GIOVANNI GELSOMINO in Politica • 23/01/2010 20.24.52
LA NUOVA SARDEGNA

SABATO, 23 GENNAIO 2010
L’Udc detta le regole sul sindaco

Andrea Biancareddu boccia la lista rosa del Pdl in nome dell’alternanza
GIOVANNI GELSOMINO

TEMPIO. «Pretendere la candidatura a sindaco non è, come qualcuno afferma, un atto di arroganza. Piuttosto un gesto di correttezza, di chiarezza nei confronti dell’elettorato». Questo l’inciso preelettorale di Andrea Biancareddu, esponente di spicco dell’Udc.
Il consigliere regionale, inserito nel gruppo che dovrà vagliare le alleanze e le candidature (oltre a lui del gruppo di “saggi” fanno parte Zelindo Pucci e Giovanni Satta, il sindaco di Buddusò, dice che se «l’UdC non può aspirare alla carica di primo cittadino a Tempio, dove esprime e raggruppa oltre il 40 per cento dei consensi, dove dovrebbe richiederlo?». E’ questa anche la tesi che il segretario cittadino, Salvatore Diana (uno tra i futuri papabili alla carica di sindaco) dovrà spiegare alle forze politiche nel giro di consultazioni che dovrebbe avere inizio tra pochi giorni.
«Personalmente - continua Biancareddu - preferirei confermare l’alleanza con il centrodestra, ma se questo non dovesse avvenire non ci strapperemo i capelli. Unico punto fermo, irrinunciabile, è l’indicazione del candidato a sindaco da parte dell’UdC».
E la ventilata lista “rosa” a cui lavora il sindaco?
«Per il nostro gruppo non è una questione di sesso. Purchè questo incarico venga affidato all’UdC, e che il rappresentante abbia una militanza riconosciuta nel partito». Questo significa, in termini più chiari e di alleanze, che il partito di Casini chiude ogni porta alla prossima candidatura dell’attuale vice sindaco, Angela Masu.
«Mi sembra - continua Biancareddu - che questo significhi parlare chiaro. I nostri accordi si fanno alla luce del sole, e possiamo contare su un elettorato numeroso che già in passato ha dimostrato di riconoscersi nella nostra politica e nelle nostre proposte».
Andrea Biancareddu è consapevole, da politico consumato, che sta tirando la fune al massimo, ma anche che dall’alleanza con l’UdC dipendono le sorti degli altri partiti.
Ma se la fune, ovvero i giochi politici, dovessero spezzarsi?
«Come abbiamo gia ribadito più volte, siamo pronti ad andare da soli. Ci vogliamo assumere la responsabilità di guidare la città, con onori ed oneri. Se l’amministrazione dovesse non rivelarsi all’altezza, i cittadini sapranno con chi prendersela. Non tireremo in ballo la litania delle giustificazioni. E’ giusto che chi governa ne risponda in prima person». La parola passa ora alle altre forze politiche. Disinnescare la possibilità che alle elezioni si vada con tre liste. Sarà questo il compito del PdL. Anche perchè c’è da rimpolpare le liste elettorali con trenta candidati.

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