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Il nome di Franco Marotto spacca il Pd
Pubblicato da Sebastiano in Politica • 07/04/2010 13.37.03
UNIONE SARDA
TEMPIO.
Un gruppo di dirigenti vorrebbe subito l'accordo con l' Udc. Altri frenano
Il nome di Franco Marotto spacca il Pd. Dentro il Partito Democratico è iniziata la resa dei conti
Mercoledì 07 aprile 2010

Ieri sera incontro tra i vertici del Partito Democratico e i dirigenti dell'Udc. Nei prossimi giorni la decisione sulla alleanza per le elezioni comunali

L'Udc ha messo le carte in tavola e adesso tocca al Partito Democratico uscire allo scoperto. Ieri sera gli ex Margherita e Ds hanno spiegato ai centristi che cosa vogliono per dare la vita alla lista civica trasversale. Il nome di Franco Marotto ha messo in crisi il Pd, sul punto non ci sono dubbi. Qualcuno vorrebbe chiudere subito l'accordo, la scelta del medico che oggi siede nel consiglio provinciale piace, ad esempio, al gruppo di Gerolamo Balata. Il socialista approdato al Partito Democratico a quanto pare si è già espresso per una operazione politica di ampio respiro, un accordo elettorale con l'Udc che rimetta insieme i pezzi del vecchio centrosinistra tempiese. Altri invece ritengono l'intesa impossibile e dannosa. Soprattutto non gradiscono il nome di Marotto, schierato a tutti i livelli con il centrodestra. Il segretario cittadino Nicola Comerci ha il suo bel da fare per trovare un sintesi, ieri ha incontrato i dirigenti cittadini dell' Udc con l'obiettivo prioritario di non scontentare nessuno nel suo partito. Gli ex Margherita guidati da Giovanni Pala non intendono firmare cambiali in bianco. «Questa è una interpretazione non corretta- dice Comerci - non c'è nessuna spaccatura dentro il Partito democratico. Semmai è aperto il confronto in questa delicata fase delle trattative e noi discutiamo di tutte le possibili opzioni». Ieri all'Udc, però, sono state poste delle condizioni che dentro il Pd quasi tutti condividono. «Il nome di Franco Marotto - aggiunge Comerci - è quello di una persona degna e rispettabile. Sul punto non ci sono dubbi. Ma noi non partiamo dal nome di un potenziale candidato per discutere con gli altri partiti. L'approccio è un altro. Abbiamo chiesto all'Udc discontinuità, rinnovamento e omogeneità rispetto al quadro politico provinciale». Detto altrimenti, nessuna riconferma per gli assessori uscenti e un accordo unico che comprenda anche le elezioni provinciali. II cerino ora ritorna nelle mani dei centristi.

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