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PARTITI. - Possibili segretari
Pubblicato da A. C. in Politica • 12/01/2010 20.06.56
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PARTITI. - Possibili segretari
Pd, Careddu-Perinu: un faccia a faccia tra guerra e pace
Martedì 12 gennaio 2010

Si punzecchiano, per quasi tre ore, Carlo Careddu e Antonello Perinu, l'avvocato e il sindaco. Anche se i punti di contatto non mancano, anche se il richiamo all'unità torna di continuo. Anche se da Cagliari, proprio per spegnere il fuoco tra i due candidati alla guida del Pd gallurese, ieri è arrivato il segretario regionale, Silvio Lai. "Questa Provincia, l'unica che ho scelto di visitare prima del voto - è la sottolineatura - resta un punto delicato rispetto alla strategia di partito. Non soltanto per gli equilibri interni, ma guardando al consenso che dobbiamo raccogliere con l'obiettivo di battere il centrodestra".
LE AFFINITÀ Nella sala Corallo del Blu Marine non c'è più una sedia vuota, quando alle 18 i microfoni si accendono. Trecento nel parterre e la nostalgia ulivista dei due candidati che non tarda a diventare visione comune, seppure cambino i toni. Perinu punta il dito contro "l'esperienza sprecata in Provincia, dopo la vittoria del 2005". Il sindaco di Oschiri attacca, senza mai fare i nomi, anche Nardino Degortes, sostenitore di Careddu ("alle amministrative del 2007 il Pd ha preso la più pesante sconfitta di sempre") e lo stesso candidato-sfidante che in consiglio comunale è capogruppo ("mentre il centrodestra litigava, i democratici di Olbia sono rimasti a guardare"). L'avvocato, invece, si richiama all'unità del centrosinistra, sempre come "modello da recuperare, riprendendo subito i contatti con il Psd'Az. Non è possibile regalarlo al centrodestra che rimane l'unico vero nostro rivale". Anche "perché il Pd non è una monade, una cellula avulsa dal mondo, ma per osmosi deve arricchirsi con la società civile".
PERINU E se per i due aspiranti segretari la Gallura è ormai "l'ex Eldorado", i distinguo arrivano a ruota. Per Perinu "l'autonomia è la chiave per invertire la rotta del Pd, per fare in modo che partecipazione attiva e diritto di critica diventino fondamenta. Vuol dire possibilità di decidere qual è il modo migliore per organizzare lavori e cariche, pur rispettando la linea del partito". Ancora: "I democratici devono riavvicinarsi a sindacati, mondo del volontariato, agricoltori, e restituire un ruolo ai padri nobili del Pd".
CAREDDU Ruota intorno al "rinnovamento", il modello politico dell'avvocato: "Significa riconoscere ai autorevolezza e indipendenza ai giovani, assegnando loro importanti incarichi e formazione". Ancora: "Il Pd che vorrei, essendo un partito di massa, fortemente progressista, con vocazione maggioritaria e di governo, deve uscire dal complesso dell'opposizione. E va strutturato in circoli: devono diventare le antenne del territorio, non i luoghi dove si misurano i rapporti di forza". Careddu la dice diretta: "Se Antonello si richiama alla responsabilità, non basta invocarla. I toni vanno abbassati adesso, non quando saranno chiuse le urne".
A. C.

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