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I piccoli della coalizione stanno col Pd
Pubblicato da ALESSANDRA CARTA in Politica • 21/04/2010 3.30.57
UNIONE SARDA
CENTROSINISTRA.
Rifondazione, Rossomori e Sinistra e libertà di fatto isolano Idv e Upc
I piccoli della coalizione stanno col Pd«Nessun veto su un eventuale candidato democratico»
Martedì 20 aprile 2010
Si allunga la rosa dei papabili: entra in corsa Elena Burrai, ex vicepresidente della Provincia. Restano alte le quotazioni di Marino Achenza.

Valgono un voto come gli altri. Ma sono tre i “nanetti” del centrosinistra, e tutti già allineati con la filosofia Pd. Ovvero: Rifondazione, Rossomori e Sinistra e libertà possono diventare l'ago della bilancia, ora che il tavolo provinciale deve trovare la quadra sul candidato presidente. Con un risvolto: hanno il peso per mettere in minoranza gli altri due alleati, Idv e Upc. Entrambi rivendicano precedenza nella scelta e ora sono isolati.
IL QUADRO Dunque spunta un nuovo equilibrio nell'ex Ulivo. Protagonisti: i piccolini della coalizione che scoprono la strategia. Tutti e tre danno ragione ai democratici sulla svolta autonomistica («Il candidato si decide in patria Gallura»). Significa che un eventuale leader Pd non è affatto fuori dai giochi, come vorrebbero dipietristi e cristiano-popolari.
LE POSIZIONI Natale Tedde, coordinatore di Sinistra e leader, va di fioretto: «Il gioco di domino che vogliono fare a Cagliari (spartire le presidenze delle otto province su scala regionale) non ha senso. È giusto che la Gallura decida per sé, senza vincoli precostituiti». Tuttavia, ai democratici Tedde serve un monito: «Facciano sintesi nel più breve tempo possibile, e con la massima condivisione. Sono il primo partito dello schieramento. La loro unità è fondamentale per rendere la campagna elettorale efficace». Parole diverse, ma posizione identica per Angelo Filigheddu, alla guida dei Rossomori galluresi. «Il tavolo regionale ha valore fino a quando stabilisce le linee programmatiche. Il resto è prerogativa del confronto provinciale. Peraltro, sul nostro territorio a Cagliari c'è poco interesse. Noi, di sicuro, non presenteremo un nostro nome». In casa Rifondazione, il segretario Lorenzo Scagliotti è più ruvido, seppure non metta in discussione la scelta autonomista del Pd: «Nel caso in cui non ci convinca alcuna proposta, faremo la nostra. Di sicuro, nessun partito è in vantaggio».
IL PD Sul fronte democratico, i vertici non si contano più. Sabato la direzione provinciale, ieri un altro summit. Quanto basta perché la lista dei papabili si allunghi. È entrata in gioco anche Elena Burrai, l'anti-Murrighile per eccellenza, vicepresidente della Provincia nell'accordo della vittoria, quello che portò l'ex Ulivo a guidare l'ente di Olbia-Tempio. Poi la Burrai è stata scaricata proprio dalla presidente uscente che le ha preferito l'Upc Antonio Satta. In corsa pure Antonello Perinu, sindaco di Oschiri a fine mandato, nonché leader della minoranza (“Autonomia e rinnovamento”). Continua a tirare molto Marino Achenza, ex Ds, consigliere comunale di lunghissimo corso, dirigente ai tempi della Quercia. Pierfranco Zanchetta, assessore provinciale (Ambiente) non ferma il pressing su Pierluigi Caria, onorevole della massima assemblea sarda che sta bene dov'è. Ma a Zanchetta diventare leader non dispiacerebbe affatto.
ALESSANDRA CARTA

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