PD Tempio

Politica Tempiese
Cerca nel Blog
L’Udc col Pd, malumori bipartisan
Pubblicato da Sebastiano in Politica • 07/04/2010 14.28.01
LA NUOVA SARDEGNA
MERCOLEDÌ, 07 APRILE 2010

L’Udc col Pd, malumori bipartisan

Il sindaco Pintus: «Scorretti, i primi alleati dovevano cercarli nel Pdl» E il segretario Comerci rifiuta la proposta del partito di Casini

TEMPIO. Dopo la tregua pasquale, è ripresa la corsa per la formazione delle liste per le elezioni comunali e provinciali. Incontri più o meno ufficiali fra partiti e correnti sono ricominciati da ieri sera. Se ne attendono gli sviluppi. prima di Pasqua c’era stato l’annuncio della decisione dell’Udc di voler correre con il Pd e di puntare per il posto di sindaco su Franco Marotto, il favorito dei sondaggi davanti a Giannetto Addis, Francesco Quargnenti e Giuseppe Pirinu.
Una decisione però che non poteva non determinare forti perplessità all’interno della stessa Udc, in quanto ritenuta da più parti frettolosa e poco rispettosa di altre credibili candidature; e che ha suscitato l’immediata reazione del segretario cittadino del Pd, Nicola Comerci che ha escluso ogni possibilità di alleanza con un partito che in città dichiara di voler guardare a sinistra e in provincia segue tutt’altra via.
Ma la decisione dell’Udc di far fronte comune con il Pd ha provocato reazioni soprattutto nel Pdl. «Procedano pure alle loro alleanze - dice il sindaco Antonello Pintus (nella foto) -. Certo sarebbe stato più corretto che l’Udc le avesse cercate innanzitutto con gli alleati di questi ultimi anni, invece ha preferito escluderle dopo vaghi tentativi d’incontro. C’era una coalizione che, prima di entrare nel merito dei risultati, ha garantito una continuità amministrativa al nostro Comune. E questo è un elemento da non sottovalutare se si devono fare dei bilanci e doveva esser il punto di partenza. Facciano pure».
Il sindaco ha anche parole dure verso la preponderanza dei partiti. «Facciano dei passi indietro, si punti sulle persone - chiede -. Si cerchino prima quelle capaci, con a cuore le sorti della comunità e non quella dei partiti. E tra esse si cerchino, in forma condivisa, quelle che si ritengono le più capaci a ricoprire le cariche di sindaco e di assessore. Esigenza più forte ora che il numero dei consiglieri passa, a causa della nuova Finanziaria, da 20 a 14 e, di conseguenza, cresce l’interesse dei partiti a inserire i propri rappresentanti nei posti di assessore, il cui numero resterà invece invariato».

I vostri commenti