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Nel ring del Pd volano solo carezze
Pubblicato da LUCA ROJCH in Politica • 12/01/2010 20.08.15
MARTEDÌ, 12 GENNAIO 2010

Carlo Careddu e Antonio Perinu presentano le loro mozioni, ma vanno alla ricerca dell’unità

Nel ring del Pd volano solo carezze

Nel dibattito sulla scelta del segretario provinciale il partito non si spacca

LUCA ROJCH

OLBIA. Nessuna lotta darwiniana per la sopravvivenza. L’elezione del segretario provinciale del Pd non è una guerra fratricida. Il confronto-dibattito è sul filo del fair play. Via le scimitarre, Antonio Perinu e Carlo Careddu scelgono il fioretto.
Forse la presenza del segretario regionale Silvio Lai serve a portare serenità. I due interventi mettono l’accento sull’unità del partito. Sembra di sentire due compagni coalizione più che due candidati alla segreteria. I punti toccati sono simili. Rinnovamento, unità, territorio, contrasto alla destra. Si cerca di non farsi male. Più impegnati a incollare i pezzi del partito che a spaccarlo. «Questa è l’unica assemblea a cui partecipo - dice il segretario Lai -. La Gallura è uno dei territori più complicati anche per la forza del centrodestra. Ricordo a tutti che dobbiamo portare avanti due candidature all’interno dello stesso partito. Da domenica si lavorerà tutti insieme». Si cerca di ritrovare l’unità dopo una settimana di veleni sotterranei. Voci, accuse sussurrate. Con il solito tafazzismo tutto di sinistra si prospetta il peggio. Davanti agli occhi di tutti il naufragio elettorale, che sembra convincere le diverse anime del partito a remare nella stessa direzione. Almeno a parole.
«Dobbiamo cambiare rotta rispetto agli ultimi appuntamenti elettorali - dice Antonio Perinu -. Spesso è mancata una attenta critica e autocritica analisi dopo grandi insuccessi. Dopo la vittoria delle provinciali nel 2005 il partito ha perso una grande occasione. Avevamo trionfato con un grande progetto di unità del territorio. Progetto che è stato abbandonato. Dopo quella vittoria abbiamo perso a Olbia con il voto più basso nella nostra storia, abbiamo perso alle regionali con 11 mila voti in meno rispetto alle elezioni precedenti. Serve un cambio di rotta. Serve un rinnovamento. Serve un segretario autonomo, non solo, ma indipendente. Dobbiamo ripartire dalla società che ha capito che la Gallura non è più un Eldorado». Carlo Careddu sceglie la linea della conciliazione. Parla da guida di tutto il partito e non solo di una parte. «Questo è il momento dell’unità - afferma Careddu -. Anche nelle giuste distinzioni tra le due mozioni non dobbiamo disperdere il patrimonio più grande. In questo momento mettiamo da parte i personalismi e pensiamo all’unità. Il partito deve ricominciare dalla gente. Deve scendere in piazza, ascoltare tutti. Voglio essere un segretario in scarpe da tennis. In viaggio. Che ascolta e cammina. Per questo punto sui circoli, uno almeno per ogni comune. Loro saranno le antenne del territorio. Dobbiamo ripartire dalle classi che soffrono di più per l’insensibilità del centrodestra davanti alla crisi. Un altro punto fondamentale è il rinnovamento. Ma reale. I giovani devono poter essere investiti di responsabilità, non fare la categoria protetta da esibire. Credo in un partito di massa, progressista, che punti anche sulle alleanze. Dobbiamo riprenderci il Psd’az, riaprire il dialogo con loro. Coinvolgere tutte le forze che si riconoscono in un progetto di centrosinistra. Il nostro avversario è il centrodestra, non dobbiamo dimenticarlo».

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