TEMPIO PAUSANIA

 

31-03-04, Olbia

 

Gemellae compie gli anni (quattro), festa con gli scrittori

 

 

  TEMPIO. È forse il miglior numero di Gemellae quello che si trova da pochi giorni nelle librerie della Gallura e del Sassarese. Un numero attentamente studiato nella sua impaginazione e nella veste grafica per celebrare i quattro anni di vita della rivista. Un traguardo non da poco se si considera che Gemellae è una rivista culturale che si regge da sola (a volte con rari e non sempre generosissimi contributi pubblici) e che, negli anni, è diventata molto di più di un semplice foglio letterario.  La dimostrazione viene proprio dall’ultimo numero primaverile, ricco nei contenuti, vario nei temi affrontati e in grado di sfoggiare alcune delle firme più prestigiose della scena culturale sarda degli ultimi anni, come Gianni Marilotti, il vincitore del premio Calvino 2003, e Nicola Lecca, uno degli autori sardi più tradotti e conosciuti in Europa, che lo stato anagrafico, ventisette anni, rende coetaneo o quasi dei giovani redattori della rivista tempiese.  I pregi dell’ultimo Gemellae sono ben visibili dalla copertina, piacevole e diretta nell’impatto come sempre, affidata questa volta all’artista pugliese Carmelo Tau Fiorentino, che propone due opere “xilopittoriche”, il “Pianista jazz” e il “Subacqueo”, che ne esprimono in modo compiuto l’originalità dello stile e la predilezione per un policromatismo ordinato che non sacrifica mai il rilievo delle figure. Di sorpresa in sorpresa, sfogliando le pagine della rivista, il lettore s’imbatterà in una firma singolare, quella di Philoteo, uno pseudonimo sotto il quale si cela l’autore delle “Memorie di un naufrago”, breve, accattivante saggio su una presunta Sardegna visionaria, da cui «ogni sardo porta con sé solo due cose: la nostalgia di ciò che lascia alle spalle e la nostalgia di ciò che mai potrà raggiungere dall’altra parte». Del nuovo vento che spira tra gli scrittori sardi parla invece Gianni Marilotti nel suo “Ars scribendi”, che sembra vestire, di certo in modo del tutto inconsapevole, i panni dell’alter ego di Philoteo.  Lo spazio riservato all’attualità e alla critica letteraria e storica comprende poi un saggio di politica internazionale firmato da Massimo Ragnedda, un ritratto a tinte fosche di Napoleone in Italia curato da Maurizio Cannoni, la seconda parte di un excursus sul rock made in Italy realizzato da Francesco Cossu e un articolo della psicologa clinica, Francesca Mallo, sulla gravidanza. Non meno ricca è la sezione letteraria che ospita un breve, efficacissimo noir della diciannovenne lurese, Anna Sanna, illustrato da due vignette di un altro Sanna, Simone, noto e apprezzato disegnatore di Aggius. Oltre ai racconti di Sara Cossu, Nicola Comerci e Francesco Pasella, c’è spazio anche per un vecchio racconto di Giulio Cossu, pubblicato quarant’anni fa.  La sezione narrativa si chiude infine con altre due chicche: il primo racconto in gallurese (opera di Pasquale Ciboddo) ospitato dalla rivista, e una poesia di Nicola Lecca, “Kalingrad” (“Quale amore conosco / fra le corde dell’arpa / stritolato?”), inviata direttamente da Londra, dove l’autore di “Concerti senza orchestra” lavora, in qualità di executive officier, alla Royal Festival Hall.

Giuseppe Pulina