TEMPIO PAUSANIA

 

26-07-01 , Olbia

 

 

 

LA RIVISTA " Gemellae" cambia grafica



GIUSEPPE PULINA TEMPIO.

«Gemellae» cambia pelle, ma non perde il «vizio» della letteratura. La rivista diretta da Francesco Cossu si presenta questo mese ai lettori con novità. Cambiano infatti la grafica di copertina, lucida e policromatica, e la periodicità. Per allungare il passo e far fronte ad alcuni inconvenienti (sempre in agguato quando c'è di mezzo una rivista che fa affidamento solo sulle proprie forze), il gruppo redazionale (sette studenti, liceali e universitari, e una media d'età di poco superiore ai vent'anni) ha deciso di trasformare «Gemellae» in un bimestrale. Una scelta meditata a lungo da cui potrebbe seguire una crescita qualitativa. L'idea del gruppo redazionale, che trova una conferma nell'editoriale che apre l'ultimo numero, è di dare vita a quella che si può dire una vera e propria agenzia di promozione culturale «mettendo in piedi iniziative che possano avere per protagonisti artisti in fermento e coinvolgendo un pubblico affamato di cultura». Come dire che la trasformazione della rivista in bimestrale non è una semplice operazione di lifting. Sembra molto di più. Un punto di partenza da cui dovranno prendere corpo molte altre direzioni. «Gemellae» ha di nuovo anche l'accresciuto numero di pagine, passate da sedici e venti. Se ne avvantaggerebbe il proposito di fare della rivista un foglio informativo sulle principali attività culturali della città. L'ultimo numero che dedica la seconda di copertina alle recenzioni di opere legate alla Gallura, aprendosi con un racconto di Maurizio Mannoni ambientato nella Tempio della Fonte Nuova e delle montagne aggesi. Della Gallura in un modo o nell'altro parlano anche i servizi di Gaya Ducceschi e Antonello Quidacciolu: la prima recensisce «Speradifòli» del musicista Sandro Fresi, il secondo presenta la mostra delle «anime morte» di Chagall che sosterà a Tempio sino al 15 settembre. La rivista è visitabile anche su internet (web.tiscali.it/gemellae), che guarda sì lontano, ma sempre con un occhio di riguardo alle sue recenti origini e alla mai abiurata vocazione di letteraria. Giuseppe Pulina