LA RIVISTA " Gemellae"
cambia grafica
GIUSEPPE PULINA
TEMPIO.
«Gemellae» cambia pelle, ma non perde il «vizio» della
letteratura. La rivista diretta da Francesco Cossu
si presenta questo mese ai lettori con novità. Cambiano
infatti la grafica di copertina, lucida e policromatica, e la
periodicità. Per allungare il passo e far fronte ad alcuni inconvenienti
(sempre in agguato quando c'è di mezzo una rivista che fa affidamento solo
sulle proprie forze), il gruppo redazionale (sette studenti, liceali e
universitari, e una media d'età di poco superiore ai vent'anni)
ha deciso di trasformare «Gemellae» in un
bimestrale. Una scelta meditata a lungo da cui potrebbe
seguire una crescita qualitativa. L'idea del gruppo redazionale, che
trova una conferma nell'editoriale che apre l'ultimo numero, è di dare vita a quella che si può dire una vera e propria
agenzia di promozione culturale «mettendo in piedi iniziative che possano
avere per protagonisti artisti in fermento e coinvolgendo un pubblico
affamato di cultura». Come dire che la
trasformazione della rivista in bimestrale non è una semplice operazione di
lifting. Sembra molto di più. Un punto di partenza da cui dovranno prendere corpo molte altre direzioni. «Gemellae» ha di nuovo anche l'accresciuto numero di
pagine, passate da sedici e venti. Se ne avvantaggerebbe
il proposito di fare della rivista un foglio informativo sulle principali
attività culturali della città. L'ultimo numero che dedica la seconda di
copertina alle recenzioni di opere
legate alla Gallura, aprendosi con un racconto di Maurizio Mannoni ambientato nella Tempio della Fonte Nuova e
delle montagne aggesi. Della Gallura in un modo o
nell'altro parlano anche i servizi di Gaya Ducceschi e Antonello Quidacciolu:
la prima recensisce «Speradifòli» del musicista
Sandro Fresi, il secondo presenta la mostra delle «anime morte» di Chagall che sosterà a Tempio sino al 15 settembre. La
rivista è visitabile anche su internet (web.tiscali.it/gemellae), che guarda sì lontano, ma sempre con un
occhio di riguardo alle sue recenti origini e alla mai abiurata vocazione
di letteraria. Giuseppe Pulina
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