TEMPIO PAUSANIA

 Domenica, 26 giugno 2005
 
Il traduttore del “Codice da Vinci” si confessa sul periodico Gemellae
 

 TEMPIO. Il colpo grosso dell’ultimo numero di Gemellae da pochi giorni nelle librerie e nelle edicole sarde è l’intervista a Riccardo Valla, il traduttore del best seller di Don Brown, «Il codice da Vinci», romanzo di cui difficilmente non si trova una copia nelle case dei lettori italiani.
 Il pezzo forte del trentottesimo numero di Gemellae porta la firma della redattrice Anna Sanna, che a Valla ha chiesto veramente di tutto, interrogandolo sulle difficoltà della traduzione, sui suoi gusti letterari e sugli autori sui quali più gli piacerebbe lavorare.
 Dopo aver scoperto una predilezione per Ursula Le Guin e l’australiano Greg Egan, Anna Sanna ottiene da Valla la conferma che anche per il suo traduttore «Il codice da Vinci» è sì un libro che vale la pena leggere, ma anche un’intelligente operazione commerciale.
 Il nuovo numero presenta, inoltre, un articolo del direttore Francesco Cossu sul potere dei mass-media, il cui ruolo ridurrebbe sempre più gli spazi decisionali dei cittadini. Uno spazio maggiore, riservato alla conoscenza del melodramma, viene rivendicato da Alessandro Scano, che potrebbe aprire su Gemellae una rubrica dedicata ai grandi interpreti del passato.
 Per i cultori della letteratura a stelle e strisce c’è l’articolo di Carlo Manca su Sherwood Anderson, lo scrittore che esercitò una forte influenza su Edgar Lee Masters, autore dell’Antologia di Spoon River, e di cui si ricordano soprattutto i «Racconti dell’Ohio», ritratto di un’America secondo i ritmi di uno svolgimento narrativo caricaturale.
 Il consueto tributo alla musica è opera questa volta di Gaya Ducceschi, che introduce la formazione sassarese dei Figli di Iubal nel microcosmo di Gemellae. Uno scrittore sempre più affermato, Giuseppe Tirotto, recensisce la raccolta di poesie di un collega, Antonello Bazzu, noto e apprezzato fotografo di cui scopre una dimensione del tutto nuova. Non mancano altre recensioni, e soprattutto i racconti (Ernesto Cau, Tommaso Chimenti e Carlos Jiminez Torres) e le poesie (Giovanni Nuscis e Anna Surico), opere di autori di cui Gemellae sanziona la qualità promovendone la pubblicazione. La copertina è dedicata a Bruno De Biasi, artista oristanese da molti conosciuto a Tempio nelle vesti di giudice di pace.
Giuseppe Pulina