TEMPIO. Il colpo grosso dell’ultimo numero di
Gemellae da pochi giorni nelle librerie e nelle edicole sarde è
l’intervista a Riccardo Valla, il traduttore del best seller di Don
Brown, «Il codice da Vinci», romanzo di cui difficilmente non si trova
una copia nelle case dei lettori italiani.
Il pezzo forte del trentottesimo numero di Gemellae porta la firma
della redattrice Anna Sanna, che a Valla ha chiesto veramente di tutto,
interrogandolo sulle difficoltà della traduzione, sui suoi gusti
letterari e sugli autori sui quali più gli piacerebbe lavorare.
Dopo aver scoperto una predilezione per Ursula Le Guin e l’australiano
Greg Egan, Anna Sanna ottiene da Valla la conferma che anche per il suo
traduttore «Il codice da Vinci» è sì un libro che vale la pena leggere,
ma anche un’intelligente operazione commerciale.
Il nuovo numero presenta, inoltre, un articolo del direttore Francesco
Cossu sul potere dei mass-media, il cui ruolo ridurrebbe sempre più gli
spazi decisionali dei cittadini. Uno spazio maggiore, riservato alla
conoscenza del melodramma, viene rivendicato da Alessandro Scano, che
potrebbe aprire su Gemellae una rubrica dedicata ai grandi interpreti
del passato.
Per i cultori della letteratura a stelle e strisce c’è l’articolo di
Carlo Manca su Sherwood Anderson, lo scrittore che esercitò una forte
influenza su Edgar Lee Masters, autore dell’Antologia di Spoon River, e
di cui si ricordano soprattutto i «Racconti dell’Ohio», ritratto di
un’America secondo i ritmi di uno svolgimento narrativo caricaturale.
Il consueto tributo alla musica è opera questa volta di Gaya Ducceschi,
che introduce la formazione sassarese dei Figli di Iubal nel microcosmo
di Gemellae. Uno scrittore sempre più affermato, Giuseppe Tirotto,
recensisce la raccolta di poesie di un collega, Antonello Bazzu, noto e
apprezzato fotografo di cui scopre una dimensione del tutto nuova. Non
mancano altre recensioni, e soprattutto i racconti (Ernesto Cau, Tommaso
Chimenti e Carlos Jiminez Torres) e le poesie (Giovanni Nuscis e Anna
Surico), opere di autori di cui Gemellae sanziona la qualità
promovendone la pubblicazione. La copertina è dedicata a Bruno De Biasi,
artista oristanese da molti conosciuto a Tempio nelle vesti di giudice
di pace.
Giuseppe Pulina |