Gemellae compie quattro anni
e festeggia con un numero super
TEMPIO. È il
numero più consistente, il più grosso, il più ricco di pagine, da quando ha iniziato a fare la sua comparsa nelle
edicole e nelle librerie del nord Sardegna. “Gemellae”
festeggia così il suo quarto anno di attività e
l’uscita del ventisettesimo numero. Un autentico miracolo editoriale, che
ha nella sua longevità (quattro anni di vita non sono mica pochi nel difficile mondo dell’editoria sarda) uno dei
meriti maggiori. Quattro anni, tante belle idee in
cantiere, per un gruppo redazionale costituito da un manipolo di studenti
universitari che hanno in comune una forte passione per letteratura, arte e
filosofia, i tre versanti principali della rivista, la cui periodicità -
buon segno - appare da qualche mese a questa parte più costante.
L’ultimo numero si segnala ancora una volta per la pregevole veste
artistica della copertina che riproduce un olio su tela di Simonetta Satta, il cui buon effetto visivo ben si combina con la
maternità rappresentata in chiusura. Di pagina in pagina, si scopre come i
“ragazzi” di Gemellae abbiano voluto
confezionare un numero estivo estremamente vario,
frutto anche dell’aumentato numero di pagine. È così raddoppiato lo spazio
dedicato alle recensioni di libri, riviste e cd musicali, in cui viene data ospitalità ai generi e agli autori più
diversi: dall’Antonio Pigliaru pedagogista a
Tonuccio Addis, Luigi Pintor, per finire con
l’ultimo lavoro dei Radiohead. A metà rivista il
lettore può incontrare quello che i redattori hanno definito un “sipario
d’eccezione”: un fumetto di Simone Sanna, che,
richiamandosi a Guy de Maupassant,
costruisce in poche efficacissime strip un
coinvolgente noir della coscienza. Non mancano naturalmente i racconti e le
poesie. Tante le firme per composizioni di valore differente e, comunque, tutte di facile e gradevole lettura. Alcuni
approfondimenti vengono dedicati al libro di Sergio
Frau sulle Colonne d’Ercole e all’ultimo
“Almanacco gallurese” da pochi giorni nelle edicole. Per chi vuole sapere
di che cosa parli questa volta l’Almanacco di Giovanni Gelsomino è
sufficiente leggere il sommario, breve ma utile,
firmato da Maurizio Mannoni, il quale richiama
l’attenzione soprattutto sui testi pubblicati in omaggio alla figura di
Vico Mossa e sulla biografia di Lina Cassoni, la prima donna laureata di Aggius: un primato che nei primi anni del secondo
dopoguerra aveva un significato speciale. Ma
“Gemellae” è anche musica e tradizione. Così, Gaya Ducceschi recensisce “Zivula” di Sandro Fresi,
il seguito di “Iskeliu” proposto con successo in
festival di prestigio come quello di Bardonecchia.
I cultori della filosofia criptica, lettori di Pessoa
e Sgalambro, potranno gustare la seconda
selezione di frammenti del filosofo lusitano Peppi El
Guunais,”misterioso
filosofo, spiegano i redattori, di cui continuiamo a pubblicare dei
frammenti per diffondere il suo acuto, criptico e inspiegabilmente
inascoltato pensiero, anche con la speranza di svelarne l’arcano”. Tante carne sul fuoco, come si può notare, buona per
tutte le stagioni e ancor più per un’estate in cui concedersi magari
piccole briciole di tonificante meditazione. Giuseppe Pulina
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