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Provincia, Pd sfilacciato dalle polemiche interne

Pubblicato da Enrico Gaviano in Politica · 8/11/2012 16:00:21

Da "La Nuova Sardegna"
OLBIA. L’artificio che ha consentito al Fedele Sanciu di lasciare la Provincia senza far sciogliere gli organi della Provincia, alla fine ha ricompattato il centrodestra. Ad essere in gravi difficoltà è il centrosinistra, a cominciare dal Partito democratico, ma anche l’Idv non se la passa proprio bene. In politica questo si chiama errore madornale, perché invece che profittare di un clamoroso assist lanciato dai partiti che governano la Provincia, lo schieramento di opposizione si sta lacerando sciaguratamente.
La vicenda del Pd è sintomatica. Due giorni fa l’assemblea provinciale si è riunita e ha stabilito che i sei consiglieri provinciali devono dimettersi. «Il teatrino messo su da Sanciu – è il ragionamento del vertice gallurese del partito – è inammissibile. Dopo aver respinto le richieste della minoranza sull’incompatibilità del senatore-presidente, improvvisamente la stessa incompatibilità diventa la leva per poter continuare a occupare le poltrone».
Un ragionamento che vede pienamente d’accordo anche il consigliere regionale Elio Corda. «Sanciu ha sacrificato sull’altare delle proprie esigenze gli interessi del territorio. E’ andato via dicendo che la Provincia era morta. Disgustoso. Poi ci si lamenta del fatto che la gente si allontana dalla politica. Condivido l’indicazione del Pd: i consiglieri dovrebbero dimettersi, perché non si possono sopportare pasticci del genere».
Controcorrente, però, vanno tre dei sei consiglieri eletti nell’aula di via Nanni: il capogruppo Antonio Perinu e Domenico Piccinnu e Vittorio Masu. Andrea Viola si è dimesso, mentre Antonio Loriga lo farà al prossimo consiglio provinciale. Giuseppe Meloni, invece, lo aveva fatto già due lunedì fa ed è stato surragato subito da Renato Masu che, ora, sta in ponte: riflette sul da farsi. In attesa che l’esponente palaese prenda una decisione, ha invece le idee chiare Antonio Perinu. «Non mi dimetto – dice il capogruppo – a dispetto di quello che dice il partito. Che sbaglia, sia chiaro. E’ un suicidio politico. Mi chiedo: se la Provincia va avanti sino a fine mandato che succede? Il centrodestra può fare quello che gli pare. No, e poi non capisco: perché il consiglio e la giunta di Cagliari, dopo l’uscita di scena di Milia condannato per abuso d’ufficio, può continuare a stare in piedi, mentre il nostro consiglio non è più legittimo? Che differenza c’è fra i due casi. Il pasticcio dell’incompatibilità noi non l’abbiamo condiviso. Ma ha deciso come succede in democrazia, la maggioranza».
Di tutt’altro avviso è Andrea Viola. Il consigliere golfoarancino aveva dichiarato di volersi dimettere già il giorno del voto che aveva dato via libera a Sanciu. Ieri lo ha fatto. «Ho protocollato le mie dimissioni – dice –. Perché, come promesso, ho aspettato le indicazioni del partito. Che condivido in pieno, non si può che prendere le distanze dalle porcherie di Sanciu. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità. Di sicuro, però, questa giunta e questo consiglio provinciale sono abusivi».
Infine Loriga. anche lui terrà fede alla promessa. «Rispetto chi decide, nel Pd, di restare in aula – dice l’esponente democratico che è anche consigliere comunale –. Come avevo detto già qualche giorno fa, aspettavo solo le indicazioni del partito. E sia il coordinamento provinciale che la segreteria cittadina del Pd, mi hanno chiesto le dimissioni. Come un buon soldatino del partito, eseguo gli ordini».


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