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Frediani senza benedizione

Pubblicato da Sebastiano Depperu in Politica · 29/9/2012 19:41:09

Da L'Unione Sarda
Sabato 29 settembre 2012 - Cronaca di Tempio

Idv e Pdci attaccano i dubbiosi della maggioranza: «Così non va»
Frediani senza benedizione
I cattolici pronti alle barricate sulle unioni civili Pasquale Lamanda: «I diritti civili non hanno colore politico. Negarli sarebbe come chiudere volutamente gli occhi: le coppie di fatto esistono, bisogna farsene una ragione».Le unioni civili stanno dividendo la maggioranza. Non ci sono ancora e già rischiano di provocare una crisi. Per Romeo Frediani una bella gatta da pelare. Un capogruppo di maggioranza che abbandona l'aula e qualche consigliere scontento per il rinvio del punto all'ordine del giorno. LAMANDA «Sono andato via - spiega a freddo Pasquale Lamanda - in quel momento, il mio stato emotivo non mi permetteva di continuare il consiglio. Confermo l'assoluta fiducia al sindaco e a buona parte della Giunta e dei consiglieri. I diritti civili, però, non hanno colore politico. Negarli sarebbe come chiudere volutamente gli occhi: le coppie di fatto esistono, bisogna farsene una ragione». Chiare le parole dell'esponente dell'Italia dei Valori. COMUNISTI Dagli alleati arriva il disappunto: «un punto così qualificante per il Consiglio e per la collettività, non deve diventare merce di scambio per ritorsioni interne al partito di maggioranza, altrimenti non si spiega come mai venga disattesa così platealmente un'indicazione programmatica del segretario Bersani e un'indicazione sempre più pressante della comunità europea», sono le parole di Mario Satta, membro del direttivo e rappresentate del comitato politico regionale dei Comunisti Italiani, che aggiunge: «giovedì sarebbe stato un momento importante di confronto anche con la minoranza, la quale ha dimostrato come noi del Pdci la volontà di affrontare l'argomento. Noi comunisti garantiremo il mantenimento di questa maggioranza che reputiamo ancora valida e capace di fronteggiare la grande situazione di crisi ma, non accetteremo ostacoli al lavoro derivanti da condizioni che niente hanno a che fare con la politica». Il direttivo dei Comunisti Italiani si affida anche ad un altro comunicato dal titolo "Chiediamo scusa". Ecco come inizia: «Chiediamo scusa ai nostri compagni che come noi lottano ogni giorno per il rispetto delle libertà individuali. A coloro che hanno visto questo momento, come un passo importante per la vita civile, sociale e culturale della nostra città. In particolare a tutti coloro che quotidianamente vivono una condizione discriminatoria. Crediamo che questa maggioranza, sia ancora nella strada giusta per far respirare anche a Tempio il profumo dei diritti, delle libertà individuali e della dignità della persona». PD Limpido il messaggio sia di Lamanda sia dei comunisti: non faremo cadere Romeo Frediani ma questa situazione non ci va giù. Dito puntato verso l'anima cattolica del Pd (primo partito della coalizione). La spaccatura sembra sia da ricercare proprio all'interno del Partito Democratico, dove condividono due anime. I voti per approvare il registro delle unioni civili mancherebbero proprio da lì. Cinque o sei consiglieri non daranno il proprio consenso o si asterranno al momento della votazione.

Sebastiano Depperu

I duelli
Sull'Imu l'opposizione abbandona l'assemblea

Quasi un'ora dopo il capogruppo Idv, anche l'intera opposizione ha salutato la maggioranza, ma per un altro motivo. Anna Paola Aisoni (Lista Civica) ha illustrato la cosiddetta "mozione Pili", sull'incostituzionalità dell'Imu in Sardegna, come prima firmataria ma sostenuta da tutta l'opposizione. «Dopo che ho esposto in breve, visto che lo avevo già fatto a giugno, è intervenuto il consigliere Tomaso Visicale dicendo che ne avevano un'altra e che nella mia avevano riscontrato degli errori - spiega la Aisoni - Proponevano di votare la loro. Io ho fatto presente che non era la procedura giusta. Anche loro dovevano fare la giusta trafila (conferenza capi gruppo, ecc). Un gesto di scorrettezza politica e personale». Mozione ritirata e seduta abbandonata ( s. d. )


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